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Oct
19
2009
Viaggio di nozze di Marzia e Giovanni 14/06/09 – 1/07/09
Ia orana

Isole visitate: Tahiti, Moorea, Raiatea, Tahaa, Bora bora, Rangiroa e Fakarava.
Pensioni/hotel: Le mandarin, crociera sul Gulliver, Pension Bounty, Pension Havaiki.

Dopo quasi due anni di organizzazione è finalmente arrivato il momento di partire per la Polinesia. Il mio racconto è molto lungo, forse troppo dettagliato, ma credetemi, ci sono cose che non sono riuscita a descrivere!!

14/06/09
Partendo da Catania siamo stati costretti a fermarci un giorno a Parigi per evitare di perdere la coincidenza. Eravamo già stati in questa splendida città e il ritornarci, anche solo per passeggiare sotto il sole, è stato veramente piacevole.

15/06/09
Dopo innumerevoli controlli ai passaport e un po’ di attesa riusciamo a prendere il nostro volo Air Tahiti Nui, ore 11:30, dall’aeroporto Charles de Gaulle, e dopo 23 ore di volo siamo finalmente arrivati a Papeete.
Il volo è in effetti un po’ pesante, soprattutto a causa dell’aria condizionata al massimo, ma vedere i polinesiani con il loro ukulele e con i loro profumati fiori e dimentichi già tutto.
Abbiamo pernottato all’hotel Mandarin, l’ambiente è carino, molto comodo per visitare il giorno dopo i dintorni.

16/06/09
Non ricordo di aver letto da nessuna parte quanti galli ci sono in Polinesia... mamma mia, non fanno altro che cantare! Ma tutto sommato siamo riusciti a dormire tutta la notte e alle 5:30 eravamo già giù dal letto. Colazione poco abbondante all’hotel e siamo andati alla ricerca del mercato. Si trova proprio a due passi dall’albergo; se devo essere sincera me lo aspettavo diverso, magari un po’ più grande, e poi molti stand erano chiusi, non so perché. Ho comprato un bel pareo e fatto un po’ di foto di rito.
Alle 9:30 abbiamo preso il catamarano Aremiti che in 30 minuti ti porta comodamente a Moorea. Lì abbiamo affittato marziasmall01una macchina e fatto un bel giro dell’isola. Già il primo impatto è stato stupendo, proprio come ce lo aspettavamo, quei toni verdi e azzurri che cambiano di continuo e ti lasciano a bocca aperta, neanche la più potente macchina fotografica può rendergli giustizia!
Per prima cosa abbiamo fatto una sosta nella spiaggia pubblica... Ragazzi che meraviglia, una distesa di sabbia bianca, palme attorno e solo 3 persone oltre noi!
Il tempo di un bagno e di un primo approccio allo snorkeling e poi ci siamo rimessi in moto. Lungo la strada abbiamo trovato un piccolo market, abbiamo preso una baguette con prosciutto e formaggio e ci siamo fermati a mangiare lungo la splendida Baia di Cook. Abbiamo anche aperto un cocco, la prima volta non è per niente facile farlo, ma con un po’ di allenamento poi si fa davvero in fretta.

Alle 13:30 eravamo già nella zona di Tiahura, dove mi attendevano i delfini dell’hotel Intercontinental. Lo so che sono in cattività, hanno fatto pena anche a me, ma era il mio sogno fare il bagno con loro, accarezzarli e dargli un bel bacio... non ho resistito. Già dall’Italia avevo prenotato l’escursione “experience” e alla cifra di €150 (mica pochi) ho realizzato il mio sogno.
Lungo la strada del ritorno abbiamo mangiato un buon gelato e siamo ritornati verso il porto. Le giornate durano davvero poco, così non siamo riusciti a vedere tutto di Moorea, mi sarebbe piaciuto andare almeno al Belvedere, ma non volevamo rischiare di perdere il traghetto.
Alle 18 eravamo già in albergo, una bella doccia e siamo andati a cercare un posto dove mangiare. Avevo sentito parlare delle roulotte di Place Vaiete, quindi siamo andati a dare un’occhiata e in effetti il posto ne valeva la pena. Abbiamo preso dell’ottimo pesce spada (io) e del tonno (Giovanni) alla griglia con patatine e salsa barbecue, acqua e coca e tutto a soli 2300 franchi (neanche 20 euro). Alle 21... tutti a nanna!

17/07/09
Stamattina alle 4:30 ci vengono a prendere per portarci all’aeroporto. Se posso dare un consiglio a chi ancora deve partire, conviene evitare di pagare la colazione del giorno della partenza, perché la maggior parte delle volte non si arriva a farla e sinceramente pagare 11 euro per una colazione a dir poco scarsa (al Mandarin, si intende) non ne vale la pena. In effetti il giorno prima Giovanni aveva chiesto delle uova che abbiamo dovuto pagare extra, mentre il giorno dopo non ci hanno voluto rimborsare i soldi della colazione di cui non abbiamo potuto usufruire.
Oggi è iniziata la nostra vera luna di miele. A Raiatea, dopo appena 45 minuti di volo, ci attendeva Michele con il suo Gulliver. Non ci sono parole per descrivere questa settimana, niente è lasciato al caso, neanche le grandi navi da crociera possono competere con l’eccezionale ospitalità che si respira sul Gulliver. E’ anche vero però che ci vuole un po’ di spirito da bravo turista, se si pretende la doccia calda tutti i giorni, se si ha difficoltà ad accettare regole e convivenza con altre persone, meglio andare in albergo, magari non in Polinesia, così non si rovina la vacanza a qualcun altro!!!
Arrivati a Raiatea Michele viene a prenderci con la sua bella macchina in affitto. Lo riconosco subito, l’avevo visto su alcune foto, ma tanto aveva la tipica faccia da marinaio e una bella casacca con la scritta Gulliver. Arriviamo al porticciolo, Michele ci fa togliere le scarpe (per marziasmall02una settimana) e iniziamo a prendere confidenza con la barca.L’altra coppia arriverà tra circa un’ora, noi intanto svuotiamo i bagagli. Fortunatamente non avevo portato tanta roba, non ce n’è davvero bisogno. Abbiamo la camera di prua, piccola, indispensabile, una mensola ciascuno dove mettere i costumi, un pareo, dei copri-costume e la macchina fotografica... nient’altro.
Bruno e Annunciata arrivano puntuali con i loro valigioni. Sono di Milano, non sono in viaggio di nozze, sono già belli cresciuti e d’impatto la cosa ci spaventa un po’, ma è bastato scambiare due parole e abbiamo subito capito che sarebbero stati degli ottimi compagni di viaggio.
Si parte alla visita di Raiatea. Abbiamo iniziato dal mercato, molto curato, più bello di quello di Papeete, diversomarziasmall03, forse lo definirei “elegante”. Michele ha iniziato a riempirci di nozioni, un’enciclopedia vivente quell’uomo! Frutta colorata e dai nomi difficili da ricordare, sculture in legno tipiche delle Marchesi, foglie intrecciate a creare oggetti straordinari e poi ancora madreperla lavorata in tutte le salse. E’ già ora di pranzo, ci siamo fermati in un localino dove Michele era davvero di casa e abbiamo mangiato un po’ di cose tipiche, tutto a base di pesce squisito e tanta frutta e verdura, il tutto accompagnato da una fresca acqua di cocco... Slurp!
Subito dopo pranzo facciamo un giro dell’isola, alla scoperta della florida vegetazione (e qui siamo in inverno!). Ananas, cocco, papaya, rambutan, carambol, uru, orchidee, erba sensitiva, erba moquette, tiarè e frangipane... e chi più ne ha più ne metta!
Il nostro giro si conclude al marae internazionale e con una capatina veloce all’aeroporto, per vedere nello stagno le famose anguille sacre dagli occhi blu.
Veloce doccia fredda sul pontile del molo e ci prepariamo per la cena. Il nostro capitano non ci fa alzare un solo dito e in quattro e quatt’otto riesce a preparare una cena coi fiocchi (e siamo solo all’inizio). Forse non dovrei svelare i trucchi culinari di Michele, ma non resisto, devo descrivervi i piatti che ci hanno deliziato durante la settimana. Stasera degli ottimi gamberi al curry accompagnati da riso tahilandese e banane fei, per finire un ottimo corasol (frutto delizioso). Alle 21 siamo già cotti a puntino e ci ritiriamo nella nostra cabina.

18/06/09
Questa sì che è una colazione: latte, caffè, tè, marmellate, burro, c’è persino la nutella, e poi ancora pane di cocco e tanta frutta: papaya, bananite, ananas, carambol e frutto della passione.
Poi si parte per Tahaa. La giornata è splendida, niente vento né nuvole. Prima tappa motu Seran (o qualcosa del genere). Michele “posteggia” la sua bella barca al largo del motu, prepara la scaletta e ci tuffiamo nel turchese. Facciamo una bella nuotata, qua e là incontriamo qualche bel pesciolone e ci avventuriamo nel motu. Apriamo un bel cocco, facciamo un giro all’ombra delle palme e torniamo in barca dove ci attende l’acqua di cocco e un pranzo squisito: tonno rosso all’aneto e pepe rosa, accompagnato da tajin con mandorle, ananas e gamberi.
marziasmall05Dopo pranzo, ci siamo trasferiti sull’isola, in particolare nella baia di Hamene che ospita la fondazione Hibiscus. C’erano quattro bellissime tartarughe, tutte in via di guarigione.
Abbiamo preso un aperitivo al tramonto e i miei amici Bruno e Annunciata non dimenticheranno mai la mia faccia quando un piccolo, minuscolo geco, si è arrampicato nel mio bicchiere per bere il succo d’ananas che avevo ordinato!
Tornati in barca i nostri uomini cercavano di pescare qualcosa e noi donne ci siamo messe a poppa ad ammirare le stelle. Nel frattempo il nostro chef cucinava dell’ottimo marley alla mediterranea e uru. Avevo richiesto un dolce così abbiamo terminato la cena con un ottimo dessert a base di banane, crema, biscotti, rum e l’immancabile vaniglia.
Come ogni bravo polinesiano, giusto il tempo di quattro chiacchiere e poi si va a letto.

19/06/09
Stamattina abbiamo salpato l’ancora in direzione del giardino di corallo al motu Tau Tau. Oggi è toccato a me timonare il bel Gulliver, ma sempre a motore acceso, niente vento, solo tanto bel sole cocente. Non appena siamo arrivati nelle vicinanze del motu mi accorgo subito del cambiamento di colore dell’acqua, qui non è mai uguale, cambia da un posto all’altro e non si riesce a capire dove è più limpida e azzurra.
Viene a prenderci Norbert, il simpatico polinesiano con l’ukulele che guida la sua barchetta con il piede!
Ci ha portato sulla “sua” isola... il bravo Michele ci ha spiegato che quando i parenti di Norbert hanno venduto l’isola all’hotel (il Private Island), lui non era d’accordo e ha deciso di trasferirsi lì. Si è creato una zona tutta sua nella parte più bella dell’isola e come vicini di casa ha gli ospiti dell’albergo! Ma non credo gli diano fastidio, in effetti i VERI turisti a mare neanche scendono,preferiscono la piscina!... Siamo arrivati in quel paradiso terrestre, in quella giostra di pesci e non c’era nessuno in acqua..beh meglio così per noi!
Il giardino dei coralli è una zona ricca di coralli, dove l’acqua bassa ti consente di vedere dei colori eccezionali. Una leggera corrente ti trasporta in questo passaggio tra motu, detto hoa, e ti porta dal reef alla laguna... eccezionale, forse la cosa che più mi è piaciuta della Polinesia.
Oggi abbiamo pranzato un po’ tardi, verso le 14:30, quindi dopo abbiamo dovuto fare tutto un po’ in fretta. Il capitano ci ha portati in Marocco oggi, con un cous cous di carne mica male! Nel diario di bordo del Gulliver ho letto di una coppia che credeva che Michele usasse i “quattro salti in padella”, in effetti è troooooppo bravo ai fornelli, dev’esserci qualcosa sotto!
Il pomeriggio siamo scesi a terra dalla famosissima Mama Naumi, che ci ha accolti con il suo dolce sorriso e con tantissimi regali.
Il tempo era un po’ minaccioso, così siamo tornati presto in barca. Solo un breve acquazzone, così ne ho approfittato per dare un’occhiata ai depliant di Ludovica (che purtroppo non abbiamo conosciuto) che mostrano come indossare i pareo.
La sera cena a base di pesce pappagallo e patate dolci e un’ottima macedonia al latte di cocco.
Come sempre alle 21 circa Michele “ci butta tutti fuori” e si va letto.

20/06/09
marziasmall07Stamattina salutiamo la splendida Tahaa e ci dirigiamo verso Bora  Bora. Abbiamo fatto una leggera colazione e abbiamo affrontato l’oceano. In effetti c’erano pochissime onde, ma un po’ di fastidio l’ho provato comunque, ma il buon Michele ha acceso la radio, ci siam messi a cantare e la  traversata non è stata poi così male. Poi abbiamo anche visto i delfini, che meraviglia, e ho dimenticato tutto.
Arrivati a Bora si respira un’aria completamente diversa. Ci sono barche, persone, devo dire anche pochi pesci e scarsa visibilità in alcuni punti, ma il colore dell’acqua è veramente marziasmall08eccezionale.
Giusto il tempo di un bel bagno rinfrescante e poi oggi la cara pastasciutta all’italiana!!!
Dopo tanto tempo oggi abbiamo fatto un bel “bagno”... quello con bagnoschiuma e shampo... direttamente a mare, di fronte al Bloody Mary...è una sensazione davvero strana, ma a pensarci bene, sempre acqua è!Siamo scesi a terra a bere qualcosa nel più famoso locale di Bora. Veramente carino, volendo si poteva rimanere anche a cena lì, ma è così intimo stare sul Gulliver che alla fine abbiamo deciso di tornare in barca.
Cena con tonno bianco al ginger e uru fritto, e ancora una splendida notte cullati dalle onde.

21/06/09
Oggi ci siamo diretti verso la zona “residenziale” di Bora, vicino ai turisti insomma. Abbiamo attraversato una zona con acqua non più alta dei 3 metri con colori da piscina, surreali. Abbiamo fatto un tuffo, ma di pesci neanche l’ombra, poi la visibilità era molto scarsa, forse a causa della vicinanza di altre barche e di moto d’acqua. Siamo scesi su un piccolo motu, ma c’erano troppe zanzare e avevamo paura che ci fossero anche dei cani, così ci siamo diretti in fretta verso il reef a dare un’occhiata. La barriera era a non più di 4 metri, abbiamo fatto un bagno veloce tra quelle piscine naturali e poi siamo tornati in barca. Comunque il mare qui non era per niente bello, anzi siamo passati da una zona piuttosto “paludosa” (sembrava Rimini) dove abbiamo anche incontrato delle meduse, che a quanto pare in Polinesia non ci dovrebbero essere.
Pranzo squisito anche oggi: paté di pesce spada, banane fei avvolte nella pancetta, carpaccio di tonno e taroa fritto (un tubero, tipo patata) e per finire mousse al cioccolato. Col nostro bel gommone siamo poi andati alla fossa delle mante (ex, visto che di mante ormai non ce n’è più) e abbiamo fatto un po’ di snorkeling. Michele ha portato un po’ di pane ed è bastato scendere in acqua per ammirare un’infinità di pesci. Non sono per niente un’esperta, ma c’erano davvero tanti pesci colorati, anche un pesce palla giallo. Bruno e Annunciata avevano sia la macchina fotografica, sia la telecamera subacquea, quindi speriamo che sia venuto qualcosa. Mentre eravamo lì, è arrivato un barcone di giapponesi, sicuramente un tour organizzato da qualche albergo. Sono stati in acqua non più di 5 minuti, con i salvagente e chissà quanti bei soldoni avranno sborsato! Noi invece con il nostro bel capitano che ci aspettava, siamo stati in acqua almeno un’oretta, e solo poco prima del tramonto siamo tornati in barca. Ci siamo diretti allora verso lo Yachting club, dove abbiamo finalmente fatto un bel bagno con acqua calda. Per cena oggi il tasard alla vaniglia e delle bananine caramellate come dolce.

22/06/09
Il nostro ultimo giorno in barca è iniziato, ma meglio non pensarci.
La mattina abbiamo deciso di andare in centro, a fare un po’ di shopping, nel senso che noi donne volevamo comprare delle perle e ci siamo riuscite. L’Heiva non è ancora cominciata ma già in giro ci sono i primi stand e il mercatino artigianale.
Mentre aspettiamo che ci montino i nostri gioielli ne approfittiamo per fare anche un po’ di spesa e per prendere un gustoso dolce in un piccolo bar.
Tornati in barca, pranzo giapponese con sashimi di tonno e varie salse. Devo dire che non sono un’appassionata né di tonno né di pesce crudo in generale, ma com’è che in Polinesia è tutto buono?!?
Pomeriggio invece facciamo una bella passeggiata fino a Punta Matira, la spiaggia più bella di Bora. Beh in effetti mi marziasmall11trovo d’accordo con la pubblicità fatta al luogo. Quella vista a Moorea era sicuramente più ampia come spiaggia, ma qui i colori erano davvero eccezionali. Peccato solo che si avvicinava il tramonto e che passava di tanto in tanto qualche nuvola minacciosa. Ma per fortuna non ha piovuto e ci siamo goduti al massimo quella spiaggia da depliant.
Domani purtroppo si parte, quindi siamo tornati verso lo Yachting club e abbiamo ormeggiato lì per la notte. Come ultima cenetta, lo chef ci ha preparato il piatto nazionale: poisson cru al latte di cocco... una prelibatezza, lo vorrei rifare per i miei amici, giusto per farli morire di invidia ancora un po’, ma mi sa che non verrà mai buono con il nostro tonno rosso mediterraneo e soprattutto senza Michele ai “fornelli”.

23/06/09
Oggi giornata triste, salutare Michele è stato davvero traumatico. Va bene che ancora abbiamo una settimana e due isole da vedere, va bene che rivedremo Bruno e Annunciata a Fakarava, ma Michele, il suo Gulliver... ricordi infiniti che ci rimarranno nel cuore.
Arrivati a Rangiroa siamo ancora un po’ tristi. Alain viene a prenderci in aeroporto e con un'altra coppia di italiani (Paolo e Francesca) arriviamo in poco tempo al Bounty. La pensione non è male, curata, pulita, vicino al mare, un po’ impersonale dal punto di vista architettonico, ma l’atmosfera che si respira è calorosa e divertente. Ci sono altri due italiani e una famigliola francese. E’ già ora di pranzo e con le bici in dotazione della pensione andiamo verso il molo, dove a quanto pare c’è uno snack. Rangiroa è diversa dalle isole della società. Vegetazione completamente diversa, abbandonata, tanti cani e io sono una fifona!
In effetti finora era tutto come me l’aspettavo, ma Rangiroa me l’aspettavo diversa e forse un po’ mi ha deluso.
Lo snack si trova proprio sul molo, un ambiente piuttosto spartano, ma molto comodo, ci siamo tornati altre volte e abbiamo mangiato bene e abbondantemente senza spendere troppo.
Pomeriggio siamo scesi al mare. Sapevo già che a Rangiroa non c’erano spiagge, ma la pensione è proprio attaccata al Kiaora quindi c’è una piccolissima spiaggetta che si può utilizzare tranquillamente. Il mare comunque è molto bello, abbiamo visto una bella murena e una piccola razza leopardo. Poi abbiamo fatto un giro in bici, ma i delfini alla passe non si sono presentati.
Il bello delle pensioni è che la sera a cena si mangia tutti insieme; è un bel modo di condividere le esperienze con gli altri e di organizzare magari per il giorno dopo qualcosa da fare insieme. Infatti ci siamo messi d’accordo per andare alla Laguna blu.
Anche qui ottima cucina con pasta, pesce alla griglia, fresco e abbondante, e il dolce. Alle 21 tutti a letto, se no Alain poi ci rimprovera!

24/06/09
Prima colazione abbondante, non certo come quella del Gulliver ma non ci possiamo lamentare, e poi vengono a prenderci e ci portano al molo. Ci aspetta un’ora di barca, ma all’interno della laguna, sarà una passeggiata, penso... e invece no! La laguna non è certo come quella delle altre isole visitate, è un vero e proprio oceano nell’oceano, blu, profonda e con le onde. Oggi c’è anche un po’ di vento. Ma è stato davvero divertente, i ragazzi che organizzano l’escursione ti fanno posare tutto all’interno di una piccola stiva così non si bagna niente, tranne tu!! Fanno gli spericolati con quel motoscafo e fanno di tutto per farti saltare con il motore al massimo. Siamo arrivati tutti bagnati, tra le risate generali. Arrivati in questa laguna nella laguna iniziamo a vedere l’attrazione del luogo: i piccoli squaletti pinna nera che appena metti il piede in acqua scappano spaventati. Aspettiamo che tutto il necessario venga portato a terra e con una più piccola barchetta ci trasferiamo al motu di fronte. I colori sono eccezionali, non c’è nessun altro a parte noi e il posto è davvero un paradiso terrestre, di quelli che tutti noi amanti del mare sogniamo.
marziasmall13In acqua bassa eravamo circondati di squaletti e abbiamo visto anche tre razze, ma in acqua più profonda niente, neanche un pesce, ed è stato un po’ deludente visto che tutti dicono che Rangiroa è un paradiso subacqueo.
Ritorniamo poi sul motu principale dove i ragazzi avevano preparato un pic-nic classico, con pesce alla griglia, il solito squisito tonno, il poisson cru, il pane al cocco e tanta frutta. Tutti gli scarti del cibo li hanno buttati in acqua, dove si è creata una vera e propria mensa per gli squali, e iniziano ad arrivare anche quelli un po’ più grandi.
La giornata arriva al termine, saliamo in barca, ma stavolta non ci fanno posare tutto... scusate ma dove stiamo andando???
Ci avviamo verso la laguna e fermano di nuovo la barca…siamo attorniati di squali, quelli grandi stavolta... io pensavo che non si facesse più lo shark-feeding invece, come già ci aveva spiegato Michele, qua tutti se ne fregano. Mentre gli squali si affollano attorno alla barca, ci dicono di scendere in acqua, ma io non trovo il coraggio, si butta solo Giovanni, e già mi vedevo vedova… Non credo che ci sia qualcosa di pericoloso nel nuotare con questi squali di barriera, ma iniziavano a nuotare sempre più velocemente e tutti sono schizzati via dall’acqua. Alla fine uno dei ragazzi è anche riuscito a prenderne uno e salirlo sulla barca per farcelo accarezzare, lo ha stordito con un colpo alla testa e mi ha fatto davvero tenerezza, non si dovrebbero fare queste stupidaggini per far divertire i turisti.
Al rientro, sempre saltando sulle onde, ci hanno fatto fare un’ultima esperienza. Ti lasciano nella passe, mentre la corrente è entrante, e ti vengono a riprendere dal lato opposto. In pochissimo tempo, e senza nuotare, ti ritrovi con un mondo di coralli e pesci attorno a te. Non riesci a rallentare, la corrente è troppo forte, peccato, perché l’esperienza è davvero bella, ma dura anche poco.  
Ritornati in pensione è quasi ora di cena, il tempo di una bella doccia calda, giusto per riprenderci un po’ da tutta l’acqua presa durante il tragitto in barca!
Anche stasera ottima cena e splendida compagnia. Per domani però decidiamo di rinunciare ad un’altra escursione, non ce la sentiamo ad affrontare nuovamente un’ora di onde.

25/06/09
Subito dopo colazione eravamo ancora indecisi su cosa fare, così il tempo ci ha dato una mano... ha piovuto, un bell’acquazzone di 1 oretta circa, niente di più, poi il sole è tornato alto in cielo come se niente fosse accaduto.
Abbiamo deciso di fare un giro in bici fino al “paese”, ben 12km in andata e altrettanti al ritorno! Una vera sfacchinata con quelle finte biciclette. Siamo andati alla posta e lungo il tragitto abbiamo comprato dell’acqua in un market di passaggio. Un cocco per poco non ci ammazzava, così ce lo siamo portati in camera per uno spuntino pomeridiano. Per pranzo siamo tornati allo snack sul molo e abbiamo preso l’immancabile bistecca di tonno. Dopo pranzo tanto relax in spiaggia, ancora una volta ottima cena e poi a letto.

26/06/09
Stanotte purtroppo sono stata malissimo, forse ieri tutta quella fatica sotto il sole. Così di mattina Giovanni ha preparato i bagagli e io ho dormito fino all’ora di pranzo. Alain ci ha riaccompagnato in aeroporto e alle 16,30 eravamo già a Fakarava.
Io stavo ancora un po’ male e non mi sono goduta tanto la prima serata nella nuova pensione, ma l’impressione generale che ho avuto è stata positiva.
Tanto per cominciare l’isola mi è sembrata già diversa. Il proprietario dell’Havaiki è venuto ad accoglierci con la collana di fiori e prima di accompagnarci in camera ci ha fatto fare un giro con il pulmino. Praticamente per strada non si vede nessuno, ma le strade stesse sono più nuove e il verde attorno sembra più curato. Il bungalow è sulla spiaggia, proprio a 1 metro dall’acqua e il mare è una meraviglia, per non parlare dell’esposizione, sempre al sole, fino al tramonto. La stanza è piccola, ma curata nei particolari, pulita e poi... che cosa devi fare in camera? il letto c’è, e le 8 ore di sonno te le puoi fare tranquillamente. Hai il mare più bello che esista, cosa vuoi la televisione?
In effetti i soliti italiani che si lamentano li ho beccati. In questa pensione non c’è l’acqua calda, ma già si sapeva, quindi che ti lamenti a fare? Poi il bungalow ti sembra piccolo perché sei stata nei super alberghi, per me è bellissimo, meglio degli overwater visti al Kiaora di Rangiroa!
I proprietari in effetti non si vedono quasi mai, ma chi se ne frega! Con me sono stati gentili, gli ho detto che non stavo bene e mi hanno preparato una cena speciale con riso in bianco e frutta.
La sera abbiamo fatto sempre presto, più del solito, visto che ero ancora stravolta, ma mi sono “impasticcata” per benino e domani starò sicuramente meglio.

27/06/09
Stamattina sto decisamente meglio. Siamo scesi presto a fare colazione e poi sole e mare tutto il giorno. Alcuni italiani sono andati via, mi dispiace dirlo, ma meglio così, erano un po’ troppo sofisticati. Sono rimasti Cinzia e Errico a tenerci compagnia in questi ultimi tre giorni, dei ragazzi davvero simpatici.
A disposizione ci sono i kayak così ne abbiamo approfittato per fare un giro, in un mare praticamente senza corrente, piatto e azzurro come non mai. Per pranzo siamo andati in uno snack a due passi dalla pensione. Era suggerito anche nella guida, ma più che uno snack era un vero e proprio ristorante. Curato, particolare, accogliente, piatti originali e squisiti, come il proprietario, che si dava un sacco da fare, il locale era sempre pieno, nonostante nell’isola non ci fosse praticamente nessuno!marziasmall14 Pomeriggio ancora relax con i cani che ti tengono compagnia e che di tanto in tanto si tuffano in acqua per pescare qualcosa.Nella pensione c’è un pontile con un lagoonarium, dei pesci di grandi dimensioni rinchiusi dentro delle reti per far divertire il turista; mentre gli buttavamo del pane si è avvicinato uno squalo, ma è scappato via subito, neanche il tempo di una foto.Il tramonto qui è davvero mozzafiato, vale per tutti quelli visti finora.
A cena ancora un po’ di chiacchiere con i ragazzi e poi a letto, anche qui arrivati alle 21:30 ti spengono direttamente le luci, per dire “andatevene!!!”

28/06/09
marziasmall16Stamattina decidiamo di fare ancora un giro in kayak, stavolta vengono anche Cinzia ed Errico. Facciamo un lungo bagno su una spiaggia deserta (come del resto tutto qui attorno). L’unica cosa che manca in questo posto sono i pesci. Non se ne vedono neanche a cercarli tra i coralli, non so cos’è, forse sono tutti in vacanza!!
Stamattina ho mandato un sms a Bruno e Annunciata e abbiamo deciso di farli venire a pranzare nel “nostro” localino.
Così all’ora di pranzo andiamo con le bici al locale e riabbracciamo i nostri amici di crociera. Loro sono al Maitai, lì i pesci ci sono e ci invitano per il pomeriggio. Oggi per pranzo ho preso del pesce pappagallo in crosta di cocco... mamma mia che sapori, neanche il più grande chef!
Ritornati in camera ci organizziamo per il giro in bici fino al Maitai e si parte. Saranno non più di 5km, le strade sono piuttosto pianeggianti e abbiamo anche il vento a favore. Lo spettacolo per strada è assicurato, si vedono degli scorci dalla parte dell’oceano che ti fanno restare a bocca aperta.
Arrivati al Maitai si respira un’aria completamente diversa. D’accordo le camere sono moooolto belle, spaziose, comode, la sala da bagno è grande quanto tutta la nostra camera, ma piuttosto anonimo e impersonale, io preferisco l’Havaiki.
Ma qua i pesci ci sono, anche grandi. C’erano tanti pesci pappagallo, tantissimi, abbiamo visto anche 3 cernie e tanti pesci che somigliano a triglie.
Abbiamo conosciuto due ragazzi romani che domani, ahimè, partiranno con noi e ci siamo organizzati per ammazzare il tempo domani in giro per Papeete.
Nella strada del ritorno ci siamo fermati sul reef a fare qualche foto e a “rubare” qualche corallo e conchiglia. Lo potevamo fare???
Ci siamo goduti l’ultimo tramonto mozzafiato e scattato miliardi di foto, poi ultima doccia fredda e a cena. Avevo dimenticato di dire che qui i tavoli sono organizzati per nazionalità: super tavolata dei francesi e tavolo per 4 per noi italiani.
Stasera carne, delle buone bistecche, dopo quasi due settimane, un po’ di proteine ci volevano!

29/06/09
Ultima giornata, siamo un po’ tristi naturalmente, anche se il pensiero di tornare a casa e affrontare una nuova vita insieme è davvero allettante.
Decidiamo di non perdere neanche un istante e ci godiamo a pieno il mare eccezionale che abbiamo avuto la fortuna di avere tutto per noi.
A metà mattinata comunque abbiamo dovuto fare la valigia e già che c’eravamo, abbiamo fatto un giro alla fabbrica delle perle. In effetti conviene prenderle lì, si risparmiano tanti bei soldini, ma quelle che ho visto però non erano certo di gran qualità, io a Bora ho preso una qualità B, ma aveva praticamente una sola imperfezione e con il montaggio sembra una A, perfetta, tonda e nera, qui invece erano più sul grigio e soprattutto poco luminose.
Ancora una volta siamo andati a pranzo nel nostro locale preferito e come ultima giornata ho scelto il poisson cru. Peccato che stavamo per perdere l’aereo! C’era davvero confusione, abbiamo aspettato più di un’ora per poter ordinare, neanche nel più affollato locale di Catania di sabato sera!
Lasciamo Errico e Cinzia e il nostro meraviglioso mare con le lacrime agli occhi.
Il viaggio è sicuramente costoso, oltre che lontano, e non credo che ci capiterà di tornare, ci sono ancora tanti posti nel mondo da vedere, ma la Polinesia è davvero eccezionale.
Il resto della giornata l’abbiamo trascorsa in giro per gli aeroporti di tutto il mondo. Abbiamo incontrato i ragazzi di ieri, Nadia e Fabrizio, con un taxi siamo andati in centro a Papeete. Il mercato purtroppo era chiuso, avrei voluto comprare dei fiori da portare in Italia. Siamo andati a mangiare alle roulotte e poi siamo ritornati in aeroporto. L’aereo era alle 23:30, piuttosto tardi per noi abituati ad andare a letto non più tardi delle 21.
Il ritorno è stato piuttosto faticoso, se la vacanza è finita, non si dovrebbero prendere tutti questi aerei, ci vorrebbe il teletrasporto.
Che dire... ho già scritto abbastanza, adesso mi rimangono i ricordi e le foto.
Spero di non avervi annoiato troppo, anzi spero di avervi fatto sognare, come i vostri racconti avevano fatto sognare me.

Nanà